Qatar Arabia Italia
L'Arabia Saudita ha rotto ogni legame con il Qatar accusato di sostenere il terrorismo. Una frattura che riflette ulteriormente il perenne conflitto tra salafiti e Fratelli Musulmani che rischia anche di ripercuotersi nelle varie moschee presenti anche in Occidente. Una guerra nella guerra, per ottenere la supremazia politica della propria “confessione” all'interno dell'Islam.
È stato tagliato al Qatar ogni collegamento marittimo, terrestre ed aereo con Doha. Si è creata di fatto una linea anti-Qatar composta anche dal Bahrein, dallo Yemen, dall'Egito, dalla Giordania ed ovviamente dagli Emirati Arabi Uniti. Sostegno al Qatar è subito arrivato dall'Iran che ha proposto tre porti sul Golfo per non interrompere i rapporti commerciali e dalla Turchia di Erdogan che ha annunciato l'invio di suoi contingenti militari.
Al Qatar era stata intimata l'espulsione di 12 gruppi e 59 individui considerati terroristi. Una situazione che sta rendendo incandescente l'area del Golfo da una parte per i forti legami che il Qatar ha costruito sia con gli Usa (sorge ad Udeir la più grande base militare americana in Medio Oriente) che con l'Europa, considerato i forti investimenti fatti negli anni, sia economici che finanziari. Quali ripercussioni avrà questa crisi per l'Italia visto che il fondo sovrano di Doha ha investito nel nostro Paese più di 150 miliardi di dollari e ha rapporti commerciali per un valore di 1,7 miliardi di euro? Giusto un anno fa, il 17 giugno 2016, il ministro della Difesa Roberta Pinotti aveva annunciato il grande accordo con il Qatar: l'Italia, in cambio di 4 miliardi, avrebbe fornito 7 navi di superficie di oltre 100 metri (di cui 4 corvette), una nave anfibia Lpd (Landing Platform Dock) e due pattugliatori Opv (Offshore Patrol Vessel). Pinotti parlò del “ più grande traguardo mai raggiunto dalla Marina italiana in termini di cooperazione internazionale”. Un accordo che avrebbe coinvolto per la sensoristica ed il sistema di combattimento Leonardo-Finmeccanica, insieme a Mbda Italia (Matra Bae Dynamics Alenia), per la parte missilistica ed elettronica. In Libia il Qatar sostiene la fazione Tripolina, dove noi abbiamo i maggiori interessi dell’ENI, mentre gli UAE, l’Egitto e la Russia sostengono il Gen. Haftar nella Libia orientale. Oltre che come potenziali clienti Italiani in armamenti e sistemi di tecnolgia avanzati abbiamo quindi in comune con i Qatarini, l’interesse a sostenere al Serraji. Ciò pone l’Italia in una posizione difficile vista la determinazione con cui l’Arabia Saudita, gli Emirati e gli altri paesi del Golfo stanno tentando di mettere all’angolo il Qatar. Potremmo trovarci sotto pressione per scegliere con chi stare.
Non va dimenticato che il Qatar rappresenta un importante hub internazionale, (per memoria, nel 2022 dovrebbe ospitare i Mondiali di calcio), con una politica estera e militare molto incisiva che va ben al oltre il Golfo Persico, interessando in modo crescente il Mediterraneo (Libia, Balcani, etc.). Per questo l'Alto rappresentante Federica Mogherini, dopo l'incontro con il ministro degli esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha chiesto di "evitare ogni ulteriore escalation" e di "impegnarsi nel dialogo politico" tramite la mediazione offerta dal Kuwait. L'Ue, ha ricordato Mogherini, ha "buone relazioni con tutti i Paesi del Golfo e le manterrà". I contatti con le parti coinvolte, ha aggiunto l'Alto rappresentante, "continueranno nei prossimi giorni, sempre con uno scopo: sostenere il lavoro che il Kuwait sta facendo" in quanto "non vogliamo moltiplicare gli sforzi di mediazione" anche perché, visto il precedente del 2014, "crediamo che gli sforzi del Kuwait possano avere successo". Mogherini si è quindi detta disponibile a recarsi personalmente nella regione "se necessario" e che la situazione nel Golfo verrà affrontata dal prossimo Consiglio Ue affari esteri.
Donald Trump ha invece messo in guardia il Qatar perché "cessi di supportare il terrorismo" in tutti i modi, dopo averlo definito un Paese che "storicamente" è stato un finanziatore del terrorismo ad alto livello: “Il Qatar deve smetterla con il finanziamento del terrorismo, con l'insegnamento dell'odio, il mio compito è tenere la nostra gente al sicuro", ha detto Trump ringraziando l'Arabia saudita, che ha deciso assieme ad altri Paesi del Golfo di rompere le relazioni diplomatiche con Doha. Se la situazione di tensione non si dovesse disinnescare in tempi brevi, saremo chiamati a dover scegliere quale linea adottare, visto anche l’atteggiamento Americano. Negli ultimi anni, soprattutto come Ministero della Difesa ci siamo molto esposti nei confronti di Doha. L’intenzione del Ministro Pinotti di vendere palazzo Barberini al Qatar, con il risultato di esporre le comunicazioni del vertice della Difesa all’ascolto costante di un Paese del Golfo così attivo e in questo momento problematico, andrebbe probabilmente rivista in una più ampia valutazione di medio termine, auspicabilmente di concerto con il Ministero degli Esteri.