Libia? Non aspettiamo il morto per intervenire
Non aspettiamo il morto per intervenire.
Le navi della Marina devono tornare in mare a presidiare il Mediterraneo nelle aree calde d’interesse nazionale. In primo luogo ripristiniamo Mare Sicuro nella sua originale consistenza di 4/5 navi contemporaneamente in mare dalle acque antistanti la Tunisia orientale all’Egeo verso Creta, posizionate in modo da esercitare deterrenza e il controllo del mare per il contrasto del suo utilizzo illegittimo.
Si tratta di una scelta eminentemente politica, ma sarebbe sbagliato tacere la difficoltà materiale in cui si trova la Marina in questo momento in termini di personale, fortemente sotto organico, e di mezzi navali, avendo perso la nona e la decima Fregata FREMM quando si è ormai esaurita la linea delle 8 fregate classe Maestrale, delle 4 Lupo, delle 4 classe Soldati e non sono ancora diventati operativi i PPA della legge navale. Serve quindi un provvedimento urgente del Governo che autorizzi l’arruolamento di nuovi contingenti di marinai e al tempo stesso aumenti significativamente i fondi per la manutenzione e l’impiego dello strumento aeronavale per aumentare la disponibilità effettiva di un maggior numero di mezzi.
Il rilancio della Marina è un investimento strategico. Il mare è e sarà sempre di più vitale per la prosperità dell’Italia e la sicurezza del suo popolo.
Se non ora quando!